Logistica 4.0. Il bisogno di rivoluzione culturale

In un territorio a vocazione logistica come quello alessandrino è di importanza strategica che le nuove generazioni abbiano una sempre maggiore dimestichezza con il settore, forti di un bagaglio di competenze al passo (se non in anticipo) con i tempi. Per far si che gli studenti di oggi, professionisti del domani, siano in grado di affrontare le sfide del futuro è necessario che chi è chiamato a formarli fornisca loro le basi e le conoscenze necessarie. Con questo obiettivo, in collaborazione con la Fondazione SLALA  - che lo scorso anno ha stipulato una convenzione con il Comune di Alessandria – l’Istituto “VINCI-NERVI-FERMI-MIGLIARA” ha organizzato il corso di aggiornamento “Logistica 4.0 - Nuovi percorsi formativi”, rivolto ai docenti degli istituti della provincia a indirizzo meccanico, meccatronico e informatico. Il primo incontro si è svolto nel pomeriggio di ieri, lunedì 15, nell’Aula Magna dell’Istituto Superiore.

“Occorre fare sistema”

Non soltanto nella nostra provincia, ma in tutta la regione la logistica riveste un ruolo fondamentale sia per il tessuto produttivo – commerciale che per quello occupazionale: sono, infatti, oltre 14 mila le aziende logistiche piemontesi, per un totale di 83 mila addetti e una percentuali di occupati che supera il 6%.

Introdotti dal Presidente di Fondazione SLALA Cesare Rossini – a fare da mediatore il giornalista Enrico Sozzetti -  i professori Davide Maresca, Piercarlo Rossi e l’ingegner Nicola Bassi hanno presentato ai docenti un quadro dell’attuale criticità e un prospetto degli ambiti di intervento per i quali urge un cambiamento di paradigma. “Agli studenti – ha sottolineato il professor Maresca, esperto di discipline giuridiche per infrastrutture e trasporti – dobbiamo soprattutto far capire che serve una rivoluzione culturale in ambito logistico. Bisogna ragionare in un’ottica di sistema, perseguendo prima di tutto il bene comune. Oggi tutte le infrastrutture di trasporto in Italia, ovvero ferrovie, porti, autostrade e aeroporti, sono regolate da normative di 50-60 anni fa”.

Nella nostra provincia l’Interporto di Rivalta Scrivia è destinato ad avere un ruolo sempre più importante nella logistica retroportuale genovese e savonese, “ma per far sì che si attui questa evoluzione – ha spiegato Maresca – i porti liguri devono diventare ancora più competenti a livello internazionale. In qualche modo è ciò che ci viene chiesto anche dall’Unione Europea”.

Più sostenibile digitale

Piercarlo Rossi, professore di Diritto comparato all’università di Torino, ha poi spiegato quali competenze il sistema scolastico e universitario deve fornire agli studenti per favorire la sostenibilità dell’apparato logistico, al fine di rendere possibili gli obiettivi richiesti dall’Europa: “occorre generare ecosistemi di innovazione tra loro interconnessi, potenziando le competenze e interagendo con le fondazioni di scopo, come ad esempio SLALA per quanto riguarda il nostro territorio”. Infine l’ingegner Nicola Bassi ha delineato le potenzialità della digitalizzazione in ottica futura, “per nuovi percorsi di sperimentazione mirati, che forniscano agli studenti nozioni e competenze gestionali, operative e cognitive da applicare alla logistica di domani, inevitabilmente sempre più improntata all’automazione”.

Alessandro Francini
Il Piccolo

Martedì 16 novembre 2021